Per il mio compleanno Andre mi ha regalato un weekend alle Cinque Terre.

Non poteva fare scelta migliore.. non le avevo ancora visitate, amo il mare d’inverno e adoro staccare la spina!

Alloggiavamo in un bellissimo Hotel a Monterosso al Mare: A Cà Du Gigante. Ve lo consiglio davvero per passare un soggiorno indimenticabile a due passi dal mare. Infatti la struttura dista solamente 50 mt dalla spiaggia Fegina. Le camere riportano il nome delle rocce di Monterosso e la nostra si chiama “Gigante”. Noi avevamo una bellissima camera con vista mare. La colazione, visto il freddo, era servita in una sala interna del relais con vista giardino. Davvero un gioiellino!

Partendo la mattina presto siamo riusciti a sfruttare bene entrambe le giornate, riuscendo così a visitare tutte le Cinque Terre.

Per visitarle ci siamo spostati con il treno, ma se pensate di andarci in estate vi consiglio di fare il tour via mare perché deve essere molto suggestivo. Oltre a diversi traghetti ci sono anche barche più piccole (una specie di taxi), che vi permetteranno di vivere l’esperienza con più tranquillità.

Devo ammettere che il treno è davvero comodo, soprattutto fuori stagione e quindi con meno affluenza di turisti. Esiste la Cinque Terre Card che vi offre diversi servizi, tra cui: viaggi in treno (2a classe) nella tratta Levanto-La Spezia in entrambe le direzioni, accesso al wifi e uso  gratuito dei servizi igienici. Questa card si può acquistare in i punti accoglienza del Parco Nazionale delle Cinque Terre e anche online. A noi non conveniva perciò abbiamo acquistato i biglietti singoli dei vari treni di volta in volta.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è uno dei Parchi Nazionale più piccoli d’Italia, ma anche il più densamente popolato. E’ considerato il Parco dell’Uomo, in quanto il suo paesaggio è fortemente antropizzato, ed inoltre è diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

RIOMAGGIORE

E’ stata la prima che abbiamo visitato ed una di quelle che ho maggiormente apprezzato. E’ un borgo abbastanza grande con le case-torri dai tipici colori liguri. Partendo dalla stazione ci siamo diretti verso la parte alta della città, incontrando dapprima la Chiesa di San Giovanni Battista ed in seguito l’Oratorio dei Disciplinati. Esattamente dalla parte opposta si trovano i resti del castello del borgo di Riomaggiore. Scendendo poi verso la parte bassa della città ci siamo ritrovati nel porticciolo, rimanendo a bocca aperta per la “cartolina” che ci siamo trovati davanti. Un conto è vedere le foto di questi borghi sul mare, un conto è trovarseli davanti con il mare in burrasca! Dopo una buona focaccia ligure ci siamo diretti verso la stazione passando nella galleria “Sequenza della memoria”, un murales polimaterico creato da Silvio Benedetto tra il 2004 e il 2007. Questo lavoro, composto da migliaia di tessere, si estende per ben 200 mt. Da Riomaggiore parte la famosa Via dell’Amore, momentaneamente è chiusa, che arriva fino a Manarola. Si tratta di un sentiero a picco sul mare davvero molto suggestivo.

MANAROLA

Questa è stata la seconda tappa. Si trova, infatti, a pochi km da Riomaggiore. Manarola è forse quella più fotografata. Se cercate Cinque Terre nel web, di sicuro vi troverete davanti diverse fotografie scattate a Manarola e non c’è bisogno di chiedersi perché.. A livello di colori e impatto appare come dipinta.

Dalla marina parte un sentiero che porta sul promontorio che si trova di fronte al borgo e da dove è possibile vedere Manarola dall’alto. Dalla stazione parte la Via dell’Amore, che come vi dicevo collega Manarola e Riomaggiore. Una piccola curiosità riguarda il castelloche un tempo si trovava nel borgo e di cui ora rimangono solo i resti di uno dei bastioni. Questi sono visibili tra le murature delle case che si trovano sul mare.

CORNIGLIA

Corniglia è quella che ci è sembrata più diversa dalle altre. Innanzitutto è l’unica che si trova molto sopraelevata rispetto il livello del mare. Ci si arriva salendo la “Lardarina”, una scalinata di mattoni con 377 gradini vista mare (non preoccupatevi, se non volete camminare esiste una navetta che con 2,50€ vi porta dalla stazione al centro e viceversa). Personalmente le case di questo borgo mi ricordavano un presepe. Non si trovano le case-torri, che caratterizzavano Riomaggiore e Manarola, ma case più basse, di cui alcune rivolte verso l’entroterra e altre rivolte verso il mare. Arrivando dalla scalinata s’incontra subito la Chiesa di San Pietro. Proseguendo tra le vie del borgo si può raggiungere una terrazza panoramica. Noi ci siamo arrivati quasi per caso e trovandoci davanti l’immensità del mare siamo rimasti a bocca aperta.

VERNAZZA

Questo è l’unico porto naturale delle Cinque Terre. Noi siamo arrivati verso il tramonto e la luce era davvero pazzesca. Il mare era agitato e questo provocava onde altissime che s’infrangevano sugli scogli del porto. Dalla stazione si arriva alla marina seguendo la strada principale. Qui ritroviamo le tipiche case-torri colorate, di cui alcune più adornate. Questo perché durante la dominazione genovese, il borgo godette di particolare prosperità. Affacciata sul porto si trova la Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia. Sul mare si trova il Castello dei Doria e al suo opposto si erge il Torrione, un’opera fortificata.

MONTEROSSO AL MARE

Monterosso è stata la nostra base. Qui abbiamo alloggiato e pertanto siamo riusciti a dedicargli più tempo. Il borgo di Monterosso si divide in due parti: il borgo antico e il borgo nuovo. E’ l’unica delle Cinque Terre ad avere la spiaggia più grande. Nel borgo nuovo si sono stabilite molte strutture e residence. Da Fegina (la parte nuova), parte un bellissimo camminamento sul lungomare che porta al borgo antico. Arrivati a Monterosso vecchio consiglio di perdersi tra i suoi carruggi, proprio come abbiamo fatto noi. Qui troverete diverse botteghe di artigianato (io mi sono innamorata dei lavori di Fabbrica d’Arte), tanti ristorantini e diverse chiese. Per scoprire le cose da vedere a Monterosso vi consiglio di dare un’occhiata a questo mio articolo estivo Weekend in Liguria: Monterosso. Molti dei locali sia all’esterno che all’interno hanno esposto le fotografie dell’alluvione avvenuta nel 2011, che aveva totalmente distrutto il borgo. Inoltre in ricordo di Sandro Usai(Medaglia d’Oro al Valor Civile), il volontario morto eroicamente durante l’alluvione mentre cercava di salvare alcune persone, è stato intitolato il largo di Via Roma. Sempre in memoria dell’alluvione è stato eretto un monumento dello scultore Renzo Bighetti, che rappresenta l’abbraccio tra i vari paesi colpiti che si sono aiutati l’un l’altro.

Le Cinque Terre mi sono piaciute molto ed essendoci poco turismo ci siamo goduti la visita in tranquillità. Nel tornare verso casa abbiamo fatto una sosta a Portovenere, del quale vi parlerò meglio nel prossimo post.

Federica
Ioviaggiocosi.

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4 Replies to “Le Cinque Terre in un weekend

    1. Si devo dire che c’erano diverse attività chiuse, ma abbiamo mangiato e potuto fare giri per negozietti senza problemi 🙂

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