Durante il nostro weekend a Bellaria Igea Marina, in occasione del 2° blog meeting di Travel365, abbiamo fatto un’escursione a Santarcangelo di Romagna, città natale del famoso poeta Tonino Guerra.

Da Bellaria lo abbiamo raggiunto in pochissimo tempo ed una volta sul posto siamo stati accolti da una guida molto particolare: Alberto, che non solo è un santarcangiolese DOC, ma avendo vissuto gli anni della guerra ci ha portati alla scoperta di diversi luoghi raccontandoceli da un punto di vista davvero molto soggettivo e coinvolgente.

Eccoci in foto con Alberto (al centro), la nostra guida.

Piazza Ganganelli

Siamo partiti dalla Piazza Ganganelli dove ha sede il monumento più famoso di Santarcangelo: l’Arco Ganganelli. L’arco fu eretto in onore del concittadino Papa Clemente XIV. In occasione della sua elezione infatti si volle ridisegnare la piazza. Il progetto ambizioso di Cosimo Morelli non fu però mai terminato, in quanto dopo poco l’elezione, il papa morì avvelenato.
Questo arco è però molto più noto con il nome di “Arco dei cornuti”.
Questo nome è legato alla fiera dei Cornuti che si svolge a Novembre.

Ad eccezione dell’arco risalente al 700, tutti gli altri palazzi che si affacciano sulla piazza risalgono alla metà dell’800: le scuole comunali, il municipio e i portici.
Manca però la chiesa.. Infatti dopo l’unità d’Italia la chiesa di San Francesco, che un tempo sorgeva nella piazza, fu utilizzata prima come fabbrica di pipe e poi successivamente fu abbattuta per costruire le scuole.
I resti di questa chiesa si trovano all’interno delle grotte tufacee.

Grotte

Dopo la visita alla piazza ci siamo spostati alle grotte.
Dovete sapere che a Santarcangelo ci sono ben 152grotte censite.
Durante il Medioevo furono utilizzate come deposito per il vino Sangiovese, mentre in periodo di guerra fecero da rifugio per le famiglie santarcangiolesi.
Inoltre in tempo di guerra, per motivi di sicurezza, erano state tutte collegate attraverso un percorso di 5/6 km.
Noi siamo entrati nell’unica grotta attualmente visitabile poiché di proprietà del comune.
Queste grotte non sono naturali e pertanto sono in realtà chiamate ipogei, ossia scavate direttamente dall’uomo.
Non eravamo mai stati in grotte simili e grazie ad Alberto, che all’epoca della guerra aveva 3 anni, abbiamo potuto capire come venivano utilizzate.
Durante la guerra ogni nicchia era occupata da una famiglia di 5/8 persone e solitamente era chiusa da un tenda. Qui vivevano soprattutto le donne con i bambini. Inoltre in ogni grotta una delle nicchie, quella più lontana, era adibita a servizi igienici.
All’interno delle grotte ci sono anche i resti di epoca bizantina.. dei veri e propri luoghi di culto. Purtroppo a causa del tempo non abbiamo potuto vederli, ma ci piacerebbe tornare per approfondirne la visita.

Via dell’Amore

Dalle grotte ci siamo incamminati verso la Rocca attraversando il borgo e apprezzandone i meravigliosi scorci che regala.
Ci siamo fermati anche davanti al Convento delle Suore Bianche che si trova nel cuore medioevale di Santarcangelo. Una volta fu convento di clausura, oggi invece è cambiato molto. C’è persino un bed&breakfast .
Siamo passati anche in un sentiero “La Via dell’Amore“, che gode di una vista pazzesca. Se guardate bene, si può scorgere anche San Marino.

Rocca Malatestiana

Salendo per il borgo siamo arrivati alla Rocca Malatestiana, dal cui nome si evince che fu voluta dalla famiglia Malatesta, in particolare da Carlo Malatesta nel 1386. E’ caratterizzata da un’alta torre del XIV secolo, che in antichità era 13 metri più alta di quello che è tuttora. Infatti fu abbassata a causa di interventi voluti da Sigismondo Pandolfo Malatesta. Oggi è di proprietà privata della nobile famiglia Colonna di Napoli.

La Rocca dista pochissimo dall’altro simbolo di Santarcangelo: il Campanone, alto 25 metri e dotato di una banderuola che segna il tempo e fa da previsioni. Inoltre ancora oggi suona ed indica l’ora esatta ai santarcangiolesi.

Musei

Vogliamo segnalarvi anche i 3 musei presenti a Santarcangelo, che però noi non abbiamo avuto tempo di visitare:

  • Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, (testimonianze del territorio e delle sue tradizioni popolari soprattutto legate al lavoro contadino);
  • Museo Storico Archeologico (patrimonio archeologico e artistico della città);
  • Museo del Bottone, che abbiamo visto di sfuggita scendendo dalla Rocca. Fidatevi che merita davvero una visita! E’ famoso in tutto il mondo ed è il primo e l’unico del suo genere in Italia. Attualmente ospita 10.500 bottoni che arrivano da ogni parte del pianeta.

Il giorno della nostra visita Santarcangelo di Romagna era completamente immerso nei fiori. Infatti proprio quel giorno c’era “Balconi Fioriti“, la festa dedicata al giardino, agli orti, alla natura e al benessere che è arrivata alla sua trentesima edizione.


Oltre a questa manifestazione, c’è anche un’altra festa molto famosa che si tiene il giorno 11 Novembre: Fiera di San Martino, meglio conosciuta come “Fiera dei Becchi o dei Cornuti”

Per rimanere aggiornati su tutti gli eventi e trovare le informazioni utili per la vostra visita vi consigliamo di visitare il sito della Pro Loco di Santarcangelo di Romagna e il portale turistico di Santarcangelo di Romagna.

Santarcangelo ci ha davvero sorpresi. Non lo conoscevamo e sinceramente non ci aspettavamo di trovare un borgo così particolare e con tanta storia alle spalle.

Speriamo di avervi incuriositi.. e fateci sapere se lo avete visitato o vorreste farlo!

Ioviaggiocosi.
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13 Replies to “Santarcangelo di Romagna: visita al borgo e alle grotte

  1. Frequento da sempre la cittadina di Santarcangelo perchè non lontana da dove abito ma non sapevo ci fossero delle grotte! La prossima volta la visita è d’obbligo, grazie per il suggerimento!

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