Domenica scorsa, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, abbiamo deciso di prendere una boccata d’aria pulita e visitare uno dei luoghi aperti Fai nella nostra provincia: Palazzo Malaspina di Bobbio.

Come ogni anno (dal 1993), FAI (Fondo Ambiente Italiano) accompagna gli italiani a scoprire la bellezza che li circonda. L’appuntamento cade sempre il terzo weekend di marzo, occasione in cui vengono aperti al pubblico tantissimi luoghi normalmente chiusi.

Le visite sono accompagnate dai volontari FAI, oppure dagli Apprendisti Ciceroni, ragazzi delle scuole che aderiscono al progetto promosso dal Settore Scuola ed Educazione del FAI.

Nel nostro caso il Palazzo Malaspina era aperto grazie al Gruppo FAI di Bobbio e le visite sono state a cura di Apprendisti Ciceroni Istituto Superiore Commerciale “A. Tramello” di Bobbio.

Palazzo Malaspina

E’ la più ampia dimora gentilizia di Bobbio, passata ai Malaspina nella seconda metà del XVIII secolo. Occupa un intero isolato e confina con diverse contrade (ossia strade). L’esterno è rustico e completamente in pietra, mentre al suo interno troviamo eleganti loggiati e spaziosi ambienti, arredati con grande raffinatezza. Dal cortile interno si può accedere alle antiche cantine, nelle quali riposano i pregiati vini prodotti dall’Azienda di famiglia, nel solco di una tradizione iniziata nel 1772.

La visita

La visita è durata un’oretta ed è stata molto piacevole. Abbiamo visitato le sale interne del palazzo, tutte caratterizzate da arredamento raffinato e numerosi dipinti. Alcune sale sono addirittura affrescate. Successivamente abbiamo visto la cappella privata e un ampio salone. Infine siamo scesi nel cortile dove si poteva accedere alle cantine. Per l’occasione era possibile degustare i vini dell’azienda di famiglia.

Curiosità

All’interno del palazzo è custodito l’Archivio Nobiliare che conserva la Biblioteca Storica della Famiglia, una raccolta libraria di estrema importanza e rarità, costituita da circa 1300 volumi di preziose edizioni antiche, tutte pubblicate prima del 1830. Tra queste ci sono un incunabolo del 1497 (“Summola di Pacifica Coscienza” del frate francescano e teologo Pacifico da Novara) e 100 cinquecentine.

Itinerario per il borgo di Bobbio

Dopo la visita al Palazzo Malaspina abbiamo passeggiato per il borgo. Vi lasciamo il nostro itinerario:

Di fronte a Palazzo Malaspina si trova Palazzo Tamburelli, palazzo settecentesco che ospita un ostello dai notevoli interni affrescati. Proseguendo in via dei mulini, si può raggiungere il Castello Malaspina dal Verme di Bobbio. Il castello è una struttura fortificata e si accede da due ingressi, entrambi posti a nord. Il castello è visitabile anche all’interno.

Dopo una breve visita ci siamo spostati verso l’Abbazia di San Colombano, monastero che venne fondato dal santo nel 614. Il complesso abbaziale del monastero si compone di diversi edifici, quali la Basilica e la piazza San Colombano, il corridoio-cavedio con l’abitazione abbaziale, il chiostro interno con il Museo della Città ed i giardini interni, il Museo dell’Abbazia nella zona dell’antico Scriptorium di Bobbio, il porticato con il giardino di Piazza Santa Fara, l’ex chiesa delle Grazie e altri edifici. Quest’ultimi sono prettamente privati, ad eccezione delle ex carceri ed il tribunale, che oggi ospita l’ostello.

Dopo aver visitato l’intero complesso monastico ci siamo diretti in Piazza Duomo attraversando Contrada di Porta Nova, la principale via di negozi e locali. Come l’Abbazia di San Colombano, anche il duomo di Bobbio si compone di diversi edifici: il Palazzo vescovile con annesso il Museo diocesano della Cattedrale, i giardini e l’oratorio, ed infine il vecchio seminario, oggi sede degli Archivi storici.

Prima di raggiungere il simbolo di Bobbio, il ponte vecchio meglio conosciuto come Ponte Gobbo, abbiamo fatto una pausa nel Parco Caduti della Resistenza, che si trova a pochi passi dal centro.

Vi state chiedendo come mai il Ponte Gobbo abbia questo strano nome? Di sicuro è legato al fatto che presenta un profilo irregolare con 11 archi diseguali tra loro e posti a diverse altezze. Ma su di esso aleggiano diverse leggende. La più comune racconta che..

Il Diavolo contattò san Colombano, promettendogli di costruire il ponte in una notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il santo accettò. Nella notte, il diavolo convocò vari diavoletti che lo aiutarono nell’opera muratoria, reggendo le volte del ponte. I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte uscirono di dimensioni variabili. Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. San Colombano gli mandò un cagnetto. Il diavolo, arrabbiato per essere stato preso in giro dal santo, se ne tornò all’inferno, ma non prima di avere sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo. 

Da qui nasce anche l’altro soprannome: Ponte del Diavolo.

Bobbio ha tanto da offrire e per questo abbiamo deciso di dedicargli anche un Vlog – Giornate FAI di primavera a Bobbio, online sul nostro canale YouTube.
Speriamo di avervi incuriosite e fateci sapere se avete intenzione di visitare il bellissimo borgo di Bobbio, considerato uno dei borghi più belli d’Italia!

Infine vi ricordiamo che a Pasqua e Pasquetta il FAI organizza eventi in alcuni dei luoghi aperti. Per non perderveli date un’occhiata al loro sito web.

Ioviaggiocosi.
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22 Replies to “Giornate FAI di Primavera: Bobbio e i tesori di Palazzo Malaspina

  1. Grazie della segnalazione. Questo post è davvero molto interessante e le tue foto danno perfettamente l’idea delle bellezze che si possono trovare. Ciao

  2. Fai organizza sempre iniziative meravigliose. Bravi voi che siete andati e ne avete approfittato! Io ogni anno quando le vedo al tg mi mangio le mani… Ma vivendo all’estero é complicato tornare solo per questo.

  3. Anche noi abbiamo partecipato alle giornate FAI di primavera e grazie a loro abbiamo scoperto alcuni luoghi che non sapevamo nemmeno esistessero 😅Quel che è certo è che diventeranno per noi un’abitudine!

  4. Articolo super interessante, adoro i piccoli borghi e i palazzi storici…se poi al loro interno c’è anche una biblioteca, meglio ancora!

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