Quest’anno abbiamo proseguito la nostra idea di “Natale con i tuoi.. Pasqua con chi vuoi” e siamo partiti per i 3 giorni delle festività pasquali insieme alla nostra piccola Holy.

La meta era il Delta del Po, che da tempo ci incuriosiva molto. Il meteo non è sempre stato dalla nostra parte, ma questo non ci ha impedito di visitare e scoprire ciò che ci eravamo prefissati.

Siamo partiti in auto da Piacenza la mattina del sabato e siamo tornati il tardo pomeriggio del lunedì (Pasquetta).

Soggiorno

Durante questi giorni abbiamo soggiornato presso un B&B a Porto Viro appena ristrutturato: Al Bacino Rooms & Breakfast. Staff super gentile e disponibile. Hanno accolto noi e la piccola Holy con un’incredibile cura per i dettagli.

La camera era spaziosa, nuova e dotata di tante comodità: tapparelle elettriche, zanzariere, frigobar, bagno ampio e possibilità di accesso privato alla camera.
Il giorno di Pasqua ci hanno omaggiato anche di un sacchetto con biscotti tipici.
La colazione era eccellente e soprattutto ricca di prodotti fatti in casa deliziosi.

Giorno 1

Il primo giorno siamo partiti all’alba per evitare di trovare traffico, scelta che si è rivelata vincente!
Siamo arrivati a Comacchio, ma prima di visitarla abbiamo raggiunto il parcheggio dell’Ecomuseo Valli di Comacchio. Qui abbiamo lasciato l’auto e abbiamo raggiunto a piedi il Casone Donnabona in poco meno di 40 minuti. Abbiamo passeggiato letteralmente all’interno delle Valli di Comacchio e avvistato numerosi uccelli.

Questa passeggiata è possibile percorrerla anche con la bici (un itinerario davvero meraviglioso), ma con Holy diventava complicato. Merita comunque anche fatta a piedi.

comacchio

Dopo la passeggiata abbiamo ripreso l’auto e l’abbiamo parcheggiata in città (ci sono numerosi parcheggi) nel Piazzale Fattibello.
Abbiamo percorso un itinerario ad anello che ci ha fatto scoprire gli angoli più caratteristici di Comacchio:

  • Trepponti, il monumento più celebre voluto dal Cardinal Pallotta come porta fortificata della città;
  • Ponte degli Sbirri;
  • Palazzo Bellini, un tempo fu sede del Bargello mentre oggi è di proprietà del comune;
  • Settecentesco Ospedale degli Infermi, fu nosocomio dal 1814 al 1970;
  • Torre Civica;
  • Loggia del Grano, una delle prime opere della “renovatio urbis” pontificia del Seicento;
  • Cattedrale di San Cassiano, duomo della città;
  • Palazzo Tura;
  • Chiesa di Santa Maria in Aula Regia, caratterizzata da un porticato di 142 arcate;
  • Manifattura dei Marinati, dove aveva luogo la salagione e la marinatura dei pesci di valle (in particolare le anguille), è adesso sede del Parco del delta del Po.

Pranzo al sacco con una piada farcita con radicchio e anguilla marinata da La Bottega dei Sapori.

saline di comacchio

A pochi minuti dalla città si trovano le Saline di Comacchio, area protetta del Parco del Delta del Po.

Lasciata l’auto in un piccolo parcheggio abbiamo proseguito a piedi. Siamo saliti su una delle torrette di avvistamento e poi ci siamo persi ad osservare numerose specie di uccelli.
Una parte delle saline è visitabile solo con visita guidata (i cani non possono accedere in quest’area).

pomposa

Nel primo pomeriggio siamo andati a visitare l’Abbazia di Pomposa, che abbiamo scoperto essere molto pet-friendly. Infatti Holy è potuta entrare con noi (eccetto nella chiesa vera e propria).

L’Abbazia risale al IX secolo ed è una delle abbazie più importanti di tutta l’Italia settentrionale.

Giorno 2

Il giorno di Pasqua lo abbiamo dedicato completamente alla scoperta del Delta del Po passando dall’Emilia Romagna al Veneto.

delta del po

L’itinerario che abbiamo percorso in auto prevedeva delle tappe precise lungo il percorso, ma spesso e volentieri ci siamo fermati o abbiamo fatto piccole deviazioni incuriositi da paesaggi e fauna. Il bello di questi posti è proprio l’imprevedibilità della natura circostante.

In linea di massima le varie tappe sono state:

  • il Castello di Mesola, castello estense del 1578/1583 fu dimora di caccia di Alfonso II d’Este;
  • l’Oasi Torre Abate, struttura idraulica risalente al 1569 che regolava i flussi idrici campagna/mare e impediva la risalita con l’alta marea;
  • il Porto di Goro, dove abbiamo pranzato con un fritto misto acquistato direttamente in pescheria e gustato sul molo. Gozo è famosa per essere considerata “capitale della vongola verace”;
  • il Ponte di barche di Gorino;
  • il Faro di Goro, risalente al 1959;
  • il Ponte di barche di Santa Giulia;
  • la Sacca degli Scardovari, laguna unica nel suo genere e che prende il nome da un pesce tipico del ‘700 “Scardova”;
  • l’Oasi di Ca’ Mello, bacino palustre ritenuto ad alto valore naturalistico per la conservazione della biodiversità e dell’avifauna;
  • la Spiaggia delle Conchiglie;
  • la Spiaggia di Boccasette, dove vi erano dei lavori in corso e di conseguenza l’abbiamo vista da lontano.

Giorno 3

L’ultimo giorno abbiamo lasciato il nostro B&B dopo un’ottima colazione e ci siamo diretti verso l’ultima meta del viaggio: Chioggia.

chioggia

Arrivati a Chioggia abbiamo lasciato l’auto alle porte della città (parcheggio a pagamento) e ci siamo incamminati verso il centro.

Qui siamo riusciti a vedere poco poiché ha cominciato a piovere quasi subito. Di seguito il nostro breve itinerario:

  • Ponte Vigo, chiamato anche “il balcone della città” per la sua posizione affacciata al fiume Vigo;
  • Duomo, costruito nel 1624 è opera del celebre architetto Baldassare Longhena;
  • Torre di Sant’Andrea, alta circa trenta metri custodisce il secondo orologio più antico al mondo, creato nell’officina di Giovanni Dondi. Il museo dell’orologio è visitabile anche con il cane; 
  • El Gato de Ciosa“, il piccolo leone simbolo del Veneto. Chiamato così perché più che un leone sembra un gatto.

Prima di partire abbiamo fatto un aperitivo tipico con Spritz e cicchetti. Un ottimo modo per salutare Chioggia e finire il nostro viaggio, non trovate?!

Consigli

Volevamo visitare anche il Giardino Botanico di Porto Caleri e se vi è possibile inseritelo nel vostro itinerario. Purtroppo la pioggia non ce l’ha permesso, ma confidiamo di vederlo prima o poi.
Si tratta di luogo che ha lo scopo di conservare un ambiente naturale unico e di notevole interesse scientifico.
La visita al Giardino Botanico può essere effettuata grazie a tre diversi sentieri: uno breve, che interessa in maniera particolare la pineta, uno intermedio, che include tutti gli ambienti tranne la zona umida d’acqua salmastra ed uno più lungo, che include anche quest’ultima.

Il Delta del Po ci ha regalato momenti di serenità e pace incredibili, che era poi ciò che andavamo cercando. Se anche voi siete alla ricerca di un modo per fuggire da stress e quotidianità, siamo certi che questi posti vi aiuteranno.

Noi contiamo di tornare a vivere questi luoghi e soprattutto a visitare alcuni angoli che ancora non siamo riusciti ad esplorare. Speriamo con anche un po’ più di sole!

Ioviaggiocosi.
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