Nei mesi precedenti al nostro viaggio in Cina abbiamo cercato di capire come fare per poter vedere i panda nel loro habitat naturale.
La Cina, infatti è la patria del panda gigante e in particolare il Sichuan è la provincia con l’habitat naturale del panda.
Ben presto ci siamo accorti che vedere i panda totalmente in libertà in Cina è un’esperienza rarissima e molto difficile da realizzare, poiché questi animali vivono in aree montuose e boscose remote, sono schivi e protetti da rigorose misure di conservazione. Tuttavia, ci sono alcune opzioni semi-selvagge o controllate dove è possibile vederli in ambienti molto simili a quelli naturali, con qualche (minima) possibilità di osservare esemplari reintrodotti.
La nostra prima tappa era proprio nel Sichuan, che ospita oltre il 70% della popolazione mondiale di panda giganti e dove ci sono più di 60 riserve naturali, ma le più importanti e accessibili (legate ai programmi di protezione e osservazione del panda) sono circa una decina. Queste rientrano in gran parte nell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO:
“Sichuan Giant Panda Sanctuaries – Wolong, Mt. Siguniang and Jiajin Mountains”, che copre oltre 9.200 km².



Panda e Governo Cinese
Approfondendo il tema riserve e panda abbiamo scoperto che ogni singolo panda al mondo è di proprietà della Cina.
Inoltre i panda venivano (e probabilmente anche ora) utilizzati come “moneta” dal governo cinese. All’inizio potevano erano dei veri e propri regali diplomatici per altri stati. Dal 1984 questi “regali” sono diventati dei veri e proprio contratti di “affitto per panda”.
Solitamente alla base di questi contratti c’è sempre un interesse economico o commerciale.Se uno stato ospita un panda nel proprio territorio dovrà alla Cina 1 milione di dollari l’anno e rispettare alcune clausole che garantiscano la salute dell’animale ma non solo. Se dovessero nascere cuccioli restano comunque di proprietà cinese e in caso di morte vi è da pagare una multa.
Principali riserve del Panda Gigante
Ecco le principali riserve di panda che ci sono in Cina:
- Wolong National Nature Reserve risale al 1963 e copre una superficie di 2.000 km² nella quale vi sono più di 150 panda. E’ forse la più famosa e sede storica del Wolong Panda Center. Qui è attivo anche il centro di Hetaoping per l’addestramento alla reintroduzione in natura;
- Bifengxia Panda Base (Ya’an) creata dopo il terremoto del 2008 per spostare i panda dalla riserva di Wolong che era stata danneggiato. E’ un centro di conservazione, ricerca e riproduzione. Non è una riserva selvaggia, ma è all’interno di un’area montuosa molto verde e ampia;
- Dujiangyan Panda Valley (Dujiangyan) è stata aperta al pubblico nel 2013 ed è l’unica organizzazione professionale al mondo per la ricerca sulla cura e il controllo delle malattie dei panda giganti. Si trova vicino al luogo sacro taoista della montagna Qingcheng a nord e all’antica città di Chuanxi Jiezi a sud. Ha un clima adatto e un ambiente naturale per i panda giganti;
- Tangjiahe National Nature Reserve (nord-ovest del Sichuan – Qingchuan County) dove ci sono circa 40 panda ma l’accesso è difficile. Qui vi è la possibilità di avvisare anche takin, leopardi e cervi.
- Baoxing Nature Reserve (Jiajin Mountains) è qui che fu scoperto per la prima volta il panda da un europeo (Armand David, 1869). Altissima biodiversità. e panda selvatici presenti ma molto nascosti;
- Heishuihe Nature Reserve (Contea di Dayi – Sichuan occidentale) Meno famosa, ma parte della rete di protezione panda. Accessibile solo con autorizzazioni speciali;
- Longxi-Hongkou Nature Reserve (vicino a Dujiangyan) riserva protetta con presenza di panda e habitat ricco che si trova a poca distanza dal Dujiangyan Panda Center;
- Foping National Nature Reserve (provincia dello Shaanxi, non nel Sichuan ma appena a nord – nei Monti Qinling, la seconda grande area di distribuzione del panda gigante) copre una superficie di 350 km² e al suo interno vi sono 60 individui in stato completamente selvatico. E’ però un’area di conservazione super protetta con accesso vietato al turismo generico. Non ci sono recinti né centri di allevamento ed è una delle riserve con più alta concentrazione di panda per km² di tutta la Cina. Oltre ai panda vivono altri animali iconici della Cina come i takin dorati, leopardi nebulosi, cervi muschiati, tragopan di Temminck. Non si può visitare liberamente. L’accesso è riservato a biologi, ricercatori e fotografi professionisti con permessi speciali. Alcuni documentari famosi della BBC e della CCTV sono stati girati lì, come “Wild China” e “The Hidden Kingdoms”.
Nel 2020 la Cina ha iniziato a unificare molte di queste riserve sotto un’unica gestione “il Parco Nazionale del Panda Gigante” con una superficie prevista di oltre 27.000 km², includendo riserve in Sichuan, Shaanxi e Gansu. Diventerà così una delle più grandi aree protette al mondo.
Attenzione: per vedere i panda realmente liberi bisogna avere permessi di ricerca o essere parte di spedizioni scientifiche. La Cina protegge moltissimo questi animali (giustamente!).
La nostra esperienza al Dujiangyan Panda Valley
Non potevamo perderci un incontro ravvicinato con i panda e così abbiamo deciso di visitare la Dujiangyan Panda Valley, a poco più di un’ora da Chengdu.
Abbiamo preso un Didi (una sorta di Uber cinese) che ci ha portati direttamente alla riserva, sia all’andata che al ritorno: comodo, economico e perfetto per chi vuole muoversi in autonomia.
Siamo arrivati la mattina presto, all’apertura e ve lo consigliamo: l’ambiente era ancora tranquillo e poco affollato, mentre da metà mattina in poi sono arrivati diversi gruppi turistici.
Noi abbiamo acquistato i biglietti direttamente sul posto senza fare la minima coda. In alternativa, si possono comprare anche tramite app ufficiali cinesi, ma per noi è stato più semplice così.




Abbiamo trascorso tutta la mattinata nella riserva, che si sviluppa su una vasta area verde e ben curata. I panda giganti vivono in recinti abbastanza ampi, ricchi di vegetazione, ma comunque delimitati: si tratta di una riserva con anche un centro di riabilitazione, non di uno zoo, ma la sensazione è comunque quella di una “libertà controllata”.
Se cercate l’emozione del panda completamente selvatico, non è il posto giusto, ma resta un’esperienza istruttiva e suggestiva.
Una sorpresa molto piacevole è stata la zona dedicata ai panda rossi: più piccoli, più dinamici e – a quanto pare – anche più liberi. Nell’area a loro dedicata infatti si muovono senza recinti tra gli alberi e i percorsi dei visitatori.
Ci siamo addiritura ritrovati a pochi metri da uno di loro mentre si arrampicava tranquillo su un tronco!




All’interno della riserva ci sono anche due piccoli bar con un servizio di ristorazione essenziale e un gift shop ben fornito per gli amanti dei souvenir a tema panda. Si può quindi scegliere di restare anche per pranzo. Noi invece abbiamo preferito rientrare a Chengdu per poi partire per la seconda tappa del viaggio: Xi’An.



In conclusione, la Panda Valley ci è piaciuta: è un modo interessante per conoscere da vicino questi animali simbolo della Cina. E se arrivate presto, ve la godrete con la pace che meritano anche loro.
come ARRIVARE
Noi l’abbiamo raggiunta comodamente con un Didi, ma è possibile arrivare anche con l’autobus n. 102 che parte dalla stazione di Qingchengshan. L’autobus vi porterà direttamente alla Dujiangyan Panda Valley.
Consigli
I panda giganti non vanno in letargo, quindi in teoria si possono vedere tutto l’anno. Detto questo, ci sono momenti della giornata (e dell’anno) decisamente migliori per goderseli attivi e visibili.
Il nostro consiglio è di arrivare all’apertura del centro, nelle prime ore del mattino: i panda seguono una routine molto regolare, passano metà giornata a dormire e l’altra metà a mangiare. E indovinate quando mangiano? Proprio al mattino! È il momento perfetto per vederli in movimento, arrampicarsi, sgranocchiare bambù e interagire tra loro.
Dal punto di vista stagionale, evitate il cuore dell’estate: il caldo li infastidisce e spesso cercano riparo all’ombra o in ambienti interni, diventando più difficili da osservare. Noi ci siamo stati in primavera e ve la consigliamo: clima fresco, vegetazione rigogliosa e panda visibili. Anche la tarda estate o l’autunno sono ottimi momenti, soprattutto perché è il periodo in cui nascono i cuccioli: se siete fortunati, potreste vedere anche qualche piccolo!
Ioviaggiocosi.
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