A fine maggio abbiamo deciso di visitare uno dei luoghi che ci incuriosiva da tempo, ma che per una cosa o per l’altra non avevamo ancora visitato: Crespi d’Adda.

Crespi d’Adda si trova nel comune di Capriate in Lombardia ed è sito Unesco dal 1995. Si tratta di un sito Unesco ancora abitato da una comunità composta ancora in maggioranza dai discendenti dei lavoratori originari della storica fabbrica tessile. 

Si tratta di uno degli esempi più interessanti e completi al mondo di villaggio operaio.

Informazioni utili

L’accesso al villaggio è gratuito, ma nei giorni festivi dal 20 marzo al 30 novembre è istituita l’isola pedonale.
Potrete lasciare l’auto alle porte del villaggio nei parcheggi (a pagamento). Il costo è di 5 euro per tutta la giornata.

Potrete visitare il villaggio autonomamente, ma noi vi consigliamo di prendere parte ad una delle visite guidate che vengono organizzate dal Visitor Centre che vi permetteranno di capire meglio la storia di Crespi d’Adda.
In alcune delle visite guidate è compreso l’ingresso alla fabbrica o alla centrale idroelettrica. Quando siamo stati noi era possibile visitare soltanto il villaggio. Per questo ci piacerebbe tornare per visitare anche questi due altri importanti luoghi.

Storia

La fabbrica e villaggio di Crespi d’Adda furono realizzati a cavallo tra Otto e Novecento dalla famiglia di industriali cotonieri Crespi.

L’idea di base era quella di offrire a tutti i dipendenti una casa con orto e giardino, e di fornire tutti i servizi necessari alla vita della comunità: chiesa, scuola, ospedale, dopolavoro, teatro, bagni pubblici.

Il progetto nato nel 1878 vide termine alla fine degli anni Venti a causa dei diversi mutamenti avvenuti nel XX secolo.

Nonostante questo la fabbrica stessa è rimasta in funzione fino al 2003, sempre nel settore tessile cotoniero.

Visita guidata

Come vi dicevamo prima, noi abbiamo deciso di esplorare il villaggio con la visita guidata (alla quale ha preso parte anche la piccola Holy).

Le visite guidate, essendo tutte all’esterno sono accessibili anche ai cani, ovviamente tenuti al guinzaglio.

La visita è partita dal Visitor Centre e finita alle porte del cimitero. Di seguito vi lasciamo i passaggi più importanti.

Scuole Asilo S.T.I.

Il Visito Centre, la biglietteria, la sede del sito UNESCO e il bookshop sono ospitati all’interno dell’edificio della scuola del villaggio. Vi è anche una mostra fotografica dove approfondire la storia del villaggio.
La guida ci ha raccontato che la scuola era obbligatoria fino alla classe quinta in modo tale da posticipare l’ingresso al mondo dal lavoro.

Chiesa Parrocchiale

Dalle scuole ci siamo spostati alla Chiesa Parrocchiale, costruita su modello del Santuario di Santa Maria in Piazza di Busto Arsizio.
Vi invitiamo ad entrare per poterne apprezzare gli interni e la cupola sulla quale è stato dipinto il cielo stellato.

Case operaie

Di fianco alla chiesa vi è un lavatoio comunale, mentre se si alza lo sguardo si possono notare le due più grandi case del villaggio: la casa del Medico e la casa del Parroco. Entrambe sono contornate da ampi giardini e si distinguono molto bene dalle altre case operaie.


Quest’ultime sono 55 ed erano destinate ai lavoratori impiegati nella fabbrica. Ogni casa ospitava due famiglie ed è costituita da due piani ed un piccolo giardino. Nel retro avevano i bagni (le più nuove li avevano poi integrati all’interno) ed un piccolo orto.

Il Cotonificio

Il cotonificio della famiglia Crespi era il motore vero e proprio del villaggio. Era composto da:

  • reparto di filatura
  • reparto di tessitura
  • la tintoria
  • i magazzini
  • gli uffici direzionali

Centrale idrolelettrica

Il villaggio era dotato anche di centrale idroelettrica, costruita nel 1909. Era utilizzata per dare alimentazione ai telai di tessitura. Era composta da tre turbine e dopo essere stata dismessa nel 2009, nel 2016 è stata rimessa in funzione e resa anche visitabile.

Ville dei dirigenti

Verso la parte meridionale del villaggio vi sono alcune ville che si distinguono dalle altre. Queste erano le ville dei dirigenti ed erano molto più grandi. Ogni abitazione ospitava soltanto una famiglia.

Mausoleo e cimitero

Il cimitero di matrice anglosassone ospita anche il mausoleo della famiglia Crespi. E’ visitabile dalle 9.00 alle 17.00, ma ovviamente è richiesto massimo rispetto in quanto ancora in uso e luogo sacro.

Dopo la visita guidata, abbiamo proseguito in autonomia, raggiungendo il punto panoramico da dove potrete vedere tutto il villaggio.

Villa Crespi

Dal punto panoramico potrete scorgere anche Villa Crespi.
Questa villa è di proprietà privata e pertanto non visitabile, nemmeno con le guide. E’ possibile vederla dall’esterno. Più che una villa è un castello, in quanto composta da ben 44 stanze e circondata da un giardino davvero ampio.

Nell’ultimo periodo si è sentito parecchio parlare di Crespi d’Adda in quanto è stato set per il film “18 Regali” e per una delle sfide in esterna di Masterchef Italia.

Se dopo la visita volete fermarvi ancora un po’, vi è anche un bar dove fare una piccola merenda prima del ritorno a casa.

Ioviaggiocosi.
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One Reply to “Una domenica alla scoperta del villaggio operaio di Crespi d’Adda”

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